Giorno 1
Partenza dall'Italia
Partenza in tarda mattinata da Milano Malpensa con voli di linea via Istanbul, dove l’arrivo è previsto la mattina successiva. Pernottamento a bordo. Pasti: pranzo e cena a bordo dell’aereo.
Giorno 2
Arrivo a Ulaanbaatar (Il Museo Nazionale di Storia e la Piazza dell'Eroe Rosso)
Arrivo al mattino presto a Ulaanbaatar, espletamento delle formalità d’ingresso. Incontro con la guida locale e trasferimento in città. Visita dell’interessante Museo Nazionale di Storia che custodisce, tra le altre cose: pietre cervo (sculture funerarie con incisi cervi volanti), corredi di tombe di epoca unna e uigura, costumi, cappelli e gioielli rappresentativi della maggior parte dei gruppi etnici della Mongolia, armature mongole del XII secolo. A fine visita, trasferimento in hotel per il check-in in camera.Nel pomeriggio visita della vasta Piazza Sukhbaatar che prende il nome
Arrivo al mattino presto a Ulaanbaatar, espletamento delle formalità d’ingresso. Incontro con la guida locale e trasferimento in città. Visita dell’interessante Museo Nazionale di Storia che custodisce, tra le altre cose: pietre cervo (sculture funerarie con incisi cervi volanti), corredi di tombe di epoca unna e uigura, costumi, cappelli e gioielli rappresentativi della maggior parte dei gruppi etnici della Mongolia, armature mongole del XII secolo. A fine visita, trasferimento in hotel per il check-in in camera.Nel pomeriggio visita della vasta Piazza Sukhbaatar che prende il nome dall’eroe della rivoluzione che proclamò l’indipendenza della Mongolia dalla Cina. Sulla piazza si affacciano diversi edifici, che visiteremo dall’esterno: il Palazzo del Parlamento, decorato con le statue dei più famosi khan mongoli; il Palazzo della Cultura, che ospita la Galleria Nazionale Mongola di Arte Moderna e numerose altre istituzioni a carattere culturale; il Teatro di Stato dell’Opera e del Balletto. A fine visite, rientro in hotel dove e previsto il pernottamento. N.B. Le camere in hotel sono disponibili a partire dalle 13:00 Pasti: colazione a bordo dell’aereo, pranzo in ristorante locale, cena in hotel.
Giorno 3
Ulaanbaatar - volo per Olgii (In volo alle pendici dei Monti Altay, la cittadina kazaka di stampo musulmano)
Sveglia notturna e trasferimento all’aeroporto per il volo per Olgii, piccola cittadina situata nell’estremo ovest del paese alle pendici dei Monti Altay. Arrivo in mattinata a Olgii (1.700 m), accoglienza e trasferimento in semplice hotel. Nel pomeriggio visita della città kazaka capoluogo dell’aimag di Bayan-Olgii. Si percepisce facilmente di essere in una regione dell’Asia centrale di stampo musulmano: le insegne sono scritte in arabo e in cirillico kazako e al mercato si trovano venditori di shashlyk (kebab). Il centro città è un insieme di tozzi edifici in cemento, in stile
Sveglia notturna e trasferimento all’aeroporto per il volo per Olgii, piccola cittadina situata nell’estremo ovest del paese alle pendici dei Monti Altay. Arrivo in mattinata a Olgii (1.700 m), accoglienza e trasferimento in semplice hotel. Nel pomeriggio visita della città kazaka capoluogo dell’aimag di Bayan-Olgii. Si percepisce facilmente di essere in una regione dell’Asia centrale di stampo musulmano: le insegne sono scritte in arabo e in cirillico kazako e al mercato si trovano venditori di shashlyk (kebab). Il centro città è un insieme di tozzi edifici in cemento, in stile sovietico, che serpeggia lungo il fiume Gol. Visita del Museo dell’Aimag, che offre un’eccellente panoramica sulla cultura kazaka e sulla geografia della regione. Pernottamento in semplice hotel. Pasti: colazione in hotel, pranzo e cena in hotel.La ger è la tipica tenda dei nomadi della steppa dell’Asia Centrale (il termine yurta, più comune utilizzato in occidente per indicare la tenda dei nomadi, è di origine russa e non mongola). Ha la struttura in legno rivestita di feltro e il pavimento ricoperto di tappeti; alta e spaziosa assomiglia a una vera e propria abitazione, vi si sta comodamente in piedi ed è dotata di letti con materassi, lenzuola, coperte e una stufa a legna centrale. Le docce e le toilette sono in condivisione. I nomadi kazaki vivono in Asia centrale da 400 anni, ma hanno cominciato a frequentare la zona del Bayan Olgii negli anni ’40 del XIX secolo per pascolare le loro greggi sui pascoli d’alta montagna durante i mesi estivi, per poi tornare in Kazakistan o in Xinjiang durante l’inverno. Dopo la rivoluzione mongola del 1921, fu stabilito un confine definitivo in virtù di un accordo tra la Cina, la Russia e la Mongolia, ma i kazaki continuarono a praticare il nomadismo fino agli anni ’30, attraversando i confini a loro piacimento. Sembra che il termine “kazako” significhi “guerriero libero” o “girovago della steppa”. Le origini dei kazaki risalgono al XV secolo, quando alcuni parenti ribelli di un khan uzbeko abbandonarono il clan e si insediarono nell’attuale Kazakistan. La cultura kazaka si differenzia profondamente da quella mongola; perfino le selle hanno una forma diversa. La musica viene accompagnata dai canti dei bardi, che suonano la dombra, un liuto a due corde. Le ger kazake sono più alte, più ampie e più riccamente decorate rispetto a quelle mongole, con arazzi (tush) sulle pareti e tappeti di feltro (koshma) ornati con motivi floreali e animali stilizzati. I kazaki aderiscono molto liberamente all’islamismo sunnita, ma la religione non è molto sentita, a causa dello stile di vita nomade e della soppressione dell’islamismo durante il periodo sovietico. I kazaki parlano un idioma del ceppo turco-tataro con 42 caratteri in cirillico, simile al russo, e che si distingue dalla lingua mongola. La caccia con le aquile è una tradizione kazaka che risale a circa 2000 anni or sono, anche Marco Polo ne fa menzione nei suoi viaggi. Le aquile, la cui vista è otto volte superiore a quella umana, vengono addestrate per catturare conigli, marmotte, volpi e anche lupi. Vengono quasi sempre utilizzate aquile femmine perché pesano un terzo in più dei maschi, infatti possono raggiungere i 7 kg di peso, e sono molto più aggressive. I giovani volatili vengono catturati dai nidi, ingrassati e poi domati legandoli a un palo di legno chiamato tugir. Gli strumenti utilizzati per l’addestramento e la caccia comprendono il tomaga (cappuccio), i bialai (guanti) e la khundag (copertina per tenere al caldo il volatile). Se ben addestrata un’aquila può vivere e cacciare per 30 anni. La maggior parte dei cacciatori addestra più aquile nel corso della propria vita, visto che ogni aquila viene utilizzata per circa 8 anni.
Giorno 4 - 5
Olgii: Il Festival delle Aquile
Lo straordinario e colorato Altay Eagle Festival si svolge in un luogo a circa 10 km da Olgii dove si raccolgono un’ottantina di cacciatori, ciascuno con la propria aquila, provenienti dagli angoli più remoti della regione degli Altay. Dopo una cerimonia ufficiale d’apertura hanno inizio le gare di bellezza e le competizioni di abilità con le aquile, seguite da altre manifestazioni tradizionali come: la gara di tiro con l’arco; la corsa dei cammelli battriani; il “Tinge Ilu”, una gara di abilità a cavallo dove il cavaliere al galoppo deve raccogliere in velocità una serie di
Lo straordinario e colorato Altay Eagle Festival si svolge in un luogo a circa 10 km da Olgii dove si raccolgono un’ottantina di cacciatori, ciascuno con la propria aquila, provenienti dagli angoli più remoti della regione degli Altay. Dopo una cerimonia ufficiale d’apertura hanno inizio le gare di bellezza e le competizioni di abilità con le aquile, seguite da altre manifestazioni tradizionali come: la gara di tiro con l’arco; la corsa dei cammelli battriani; il “Tinge Ilu”, una gara di abilità a cavallo dove il cavaliere al galoppo deve raccogliere in velocità una serie di nastri di stoffa posti a terra; il “Kokbar”, una spettacolare competizione tra due cavalieri che si contendono una pelle di capra. Pernottamenti in semplice hotel. Pasti: colazione in hotel, pranzo picnic, cena in hotel.
Giorno 6
Olgii - Ulaanhus - Hohhotol - Tsagaan Salaa (Una delle aree più ricche di petroglifi al mondo)
Dopo la prima colazione partenza in 4x4 verso ovest per Ulaanhus. Si prosegue su piste sterrate verso nord-ovest lungo il corso del fiume Sogoo fino al villaggio di Hohhotol. Quindi si continua lungo il fiume Oygoryn fino ai limiti meridionali della Riserva Naturale e Storica dei Monti Siylhemiyn. Qui si trova una delle aree più ricche di petroglifi al mondo, con migliaia di figure scolpite sulla roccia durante un periodo di circa 12.000 anni (dall’11.000 a.C. al 1.000 d.C.): renne, yak, leopardi, cervi volanti, cavalli, scene di caccia… I petroglifi di Tsagaan Salaa sono stati dichiarati
Dopo la prima colazione partenza in 4x4 verso ovest per Ulaanhus. Si prosegue su piste sterrate verso nord-ovest lungo il corso del fiume Sogoo fino al villaggio di Hohhotol. Quindi si continua lungo il fiume Oygoryn fino ai limiti meridionali della Riserva Naturale e Storica dei Monti Siylhemiyn. Qui si trova una delle aree più ricche di petroglifi al mondo, con migliaia di figure scolpite sulla roccia durante un periodo di circa 12.000 anni (dall’11.000 a.C. al 1.000 d.C.): renne, yak, leopardi, cervi volanti, cavalli, scene di caccia… I petroglifi di Tsagaan Salaa sono stati dichiarati patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 2011. Pernottamento in casa invernale dei pastori nomadi kazaki. Le case invernali kazake sono caratteristiche e accoglienti, la struttura in legno e muratura è rivestita di intonaco e il pavimento è ricoperto di tappeti. Generalmente pulite, permettono di assaporare fino in fondo l’atmosfera e la cultura degli abitanti di questa regione. Si dorme in 4/6 persone per camera su materassini, poggiati sul pavimento, forniti dall’organizzazione locale. I servizi, costituiti da spartane latrine, sono in comune. Si consiglia di portare il proprio sacco a pelo e la carta igienica N.B. Durante la mini-spedizione i pasti sono sempre caldi, anche i picnic, e vengono preparati da un cuoco al seguito. Pasti: colazione in hotel, pranzo picnic, cena in casa invernale kazaka.
Giorno 7 - 9
Tsagaan Salaa - Parco Nazionale Altay Tavan Bogd - Olgii (Le selvagge vallate, i magnifici laghi e le antiche tombe del Parco Nazionale Altay Tavan Bogd)
Dopo la prima colazione partenza verso sud per addentrarsi tra le selvagge valli dei monti Altay contornate da montagne che superano i 4.000 metri di altitudine, perennemente ricoperte di ghiacciai e neve. L’area del Parco Nazionale Altay Tavan Bogd è di una bellezza stupefacente, si estende in una remota zona verso il confine con la Cina e custodisce i magnifici laghi Khoton Nuur, Khurgan Nuur, Dayan Nuur e Kar Nuur. La regione è ricca di siti archeologici costituiti da enormi tumuli sepolcrali di pietre risalenti al periodo degli Unni (kurgan) e enigmatiche stele funerarie turche
Dopo la prima colazione partenza verso sud per addentrarsi tra le selvagge valli dei monti Altay contornate da montagne che superano i 4.000 metri di altitudine, perennemente ricoperte di ghiacciai e neve. L’area del Parco Nazionale Altay Tavan Bogd è di una bellezza stupefacente, si estende in una remota zona verso il confine con la Cina e custodisce i magnifici laghi Khoton Nuur, Khurgan Nuur, Dayan Nuur e Kar Nuur. La regione è ricca di siti archeologici costituiti da enormi tumuli sepolcrali di pietre risalenti al periodo degli Unni (kurgan) e enigmatiche stele funerarie turche scolpite in forma di uomo (balbal). Pernottamenti in case invernali di pastori nomadi kazaki il 7° e l’8° giorno; il 9° giorno rientro a Olgii con pernottamento in hotel / campo turistico di ger. Pasti: colazione, pranzo a pic nic e cena preparati dal cuoco al seguito
Giorno 10
Olgii - volo per Ulaanbaatar (I fossili di dinosauro, il Monumento commemorativo Zaisan e lo shopping nello spaccio della fabbrica del cachemire)
Sveglia la mattina presto e trasferimento all’aeroporto per il volo per Ulaanbaatar dove l’arrivo è previsto in tarda mattinata. Visita dell’interessante Dinosaur Exibition, una mostra temporanea sui dinosauri, allestita in un nuovo centro commerciale, che espone alcuni dei pezzi migliori del Museo di Storia Naturale (principalmente scheletri e uova di dinosauri ritrovati nel deserto del Gobi) attualmente chiuso per restauro. Si prosegue per il centro città con sosta al Monumento Commemorativo Zaisan, eretto dai russi per commemorare “soldati e eroi ignoti” caduti in diverse
Sveglia la mattina presto e trasferimento all’aeroporto per il volo per Ulaanbaatar dove l’arrivo è previsto in tarda mattinata. Visita dell’interessante Dinosaur Exibition, una mostra temporanea sui dinosauri, allestita in un nuovo centro commerciale, che espone alcuni dei pezzi migliori del Museo di Storia Naturale (principalmente scheletri e uova di dinosauri ritrovati nel deserto del Gobi) attualmente chiuso per restauro. Si prosegue per il centro città con sosta al Monumento Commemorativo Zaisan, eretto dai russi per commemorare “soldati e eroi ignoti” caduti in diverse guerre. Prima di andare in hotel tempo a disposizione per lo shopping nello spaccio della fabbrica del cachemire. Al termine della giornata si partecipa ha un piacevolissimo spettacolo culturale con canti, musiche e danze in un piccolo teatro.Pernottamento in hotel. Pasti: colazione in hotel, pranzo e cena in ristorante locale.
Giorno 11
Ulaanbaatar (Il Monastero di Gandan, il Palazzo d'Inverno del Bogd Khan e il Monastero-Museo di Choijin Lama)
Dopo la prima colazione completamento della visita di Ulaanbaatar. Si inizia con il Monastero di Gandan, il “luogo meraviglioso della gioia completa”, non solo il più grande e importante monastero della Mongolia, ma anche uno dei monumenti più imponenti della capitale. La sua costruzione ebbe inizio nel 1838 per ordine di Bogd Gegen. Come la maggior parte dei monasteri mongoli fu pesantemente colpito nel corso delle purghe staliniane del 1937. Fu in parte risparmiato dai comunisti per dimostrare la loro finta tolleranza religiosa agli stranieri in visita ufficiale. La maggiore attrazione
Dopo la prima colazione completamento della visita di Ulaanbaatar. Si inizia con il Monastero di Gandan, il “luogo meraviglioso della gioia completa”, non solo il più grande e importante monastero della Mongolia, ma anche uno dei monumenti più imponenti della capitale. La sua costruzione ebbe inizio nel 1838 per ordine di Bogd Gegen. Come la maggior parte dei monasteri mongoli fu pesantemente colpito nel corso delle purghe staliniane del 1937. Fu in parte risparmiato dai comunisti per dimostrare la loro finta tolleranza religiosa agli stranieri in visita ufficiale. La maggiore attrazione del complesso monastico è il magnifico edificio bianco del Migjid Janraisig Sum, con una enorme statua di Avalokitesvara, il Bodhisattava della Compassione, alta ben 26 metri. Si continua con il Palazzo d’inverno di Bogd Khan, l’edificio in cui visse per venti anni l’ottavo Buddha vivente nonché ultimo stravagante re della Mongolia alla fine del XIX secolo, Jebtzun Damba Hutagt (chiamato Bogd Khan). Per motivi poco chiari i russi risparmiarono il palazzo dalla distruzione e lo trasformarono in museo. Il palazzo estivo, sulle rive del Tuul Gol, fu invece completamente distrutto. Il complesso è costituito da vari edifici e cortili, il vero e proprio Palazzo d’Inverno è un edificio bianco in stile russo al cui sono esposti magnifici thangka, costumi, mobili e oggetti preziosi appartenuti al Bogd Khan. Nel pomeriggio visita del Monastero-Museo di Choijin Lama, noto anche come Museo della Religione, che fu l’abitazione del lama Luvsan Haidav Choijin (“Choijin” era un titolo onorifico che veniva attribuito ad alcuni monaci), oracolo di stato e fratello del Bogd Khan. Il monastero venne trasformato in museo nel 1942 a testimonianza dello stile di vita feudale del passato. Il tempio principale, Maharaja Sum, ospita statue di Sakyamuni (il Buddha storico), Lama Choijin e Baltung Choimba (il maestro del Bogd Khan). Vi sono anche alcune tangka e delle belle maschere tsam utilizzate un tempo per le danze religiose. Il trono dell’oracolo e una magnifica statua di yab-yum (unione sessuale mistica) si trovano nel gongkhang, la cappella del protettore. Pernottamento in hotel. Pasti: colazione in hotel, pranzo e cena in ristorante locale.
Giorno 12
Ulaanbataar - Italia
Presto al mattino trasferimento all’aeroporto per l’imbarco sul volo di linea per l’Italia via Istanbul. Arrivo a Milano Malpensa in serata. Pasti: colazione con breakfast-box, pranzo a bordo.